Prefazione
Rispolveriamo un po' di tecnologia della produzione dell'Argento Colloidale Ionico, senza la quale non ha senso parlare della sua successiva stabilizzazione. Prima di proseguire nella lettura, se ancora non lo avete fatto, per comprendere al meglio il discorso è indispensabile che abbiate letto e metabolizzato la pagina specifica di teoria.
Produzione degli ioni AG+ e loro concentrazione Concentrazione degli Ioni a formare le Particelle
Durante la elettrolisi dall'elettrodo che in quel momento ha la polarità positiva si staccano degli atomi aventi Polarità Elettrica Positiva, in questo caso vengono definiti Ioni. Per evitare che rimangano concentrati sulla superficie dell'elettrodo stesso per poi venire attratti di nuovo quando questi assumerà la polarità Negativa, vengono distribuiti uniformemente in tutto il volume del liquido per opera della pala dell'Agitatore.
Col procedere della produzione e il conseguente aumento della concentrazione gli ioni si aggregano fra di loro formando le cosiddette Particelle che andranno via via aumentando di dimensione agglomerando altri Ioni. Le particelle formatesi possono avere una diversa carica elettrica per cui a loro volta possono formare degli agglomerati assumendo forme variabili non sferoidali definiti Cluster, che continueranno ad assorbire altri Ioni ed altre Particelle più piccole. Le Particelle più grandi tendono ad avere una carica elettrica inferiore, così pure accade per i Cluster. Anche una volta terminata la produzione questi fenomeni continueranno pur se più lentamente, determinando la instabilità del prodotto, tanto maggiore quanto maggiore saranno le dimensioni delle Particelle e dei Cluster.
Un modo per ottenere una maggiore stabilità del prodotto è ridurre per quanto possibile la presenza di scorie e la dimensione delle particelle. Questo si ottiene sia limitando la densità dell'Argento Colloidale ionico stesso, sia impiegando il: TELAIO BLOCCA ELETTRODI" che limita o impedisce la formazione di scorie a seconda della densità alla quale viene interrotta la produzione.
Assorbimento di Ioni ad aumentare la dimensione delle Particelle Aggregazione di Particelle a formare i Cluster
Quando il prodotto è formato da Ioni e Particelle di piccole dimensioni, il colore si presenterà trasparente.
Quando i Cluster avranno dimensioni tanto grandi da diventare visibili ad occhio nudo, verranno definiti "Scorie". Un simile prodotto assumerà un colore che andrà dal giallo pallido, al giallo intenso, poi marrone, poi grigio ed a questo punto saranno ben visibili scorie grossolane, sempre che non siano state aggiunte sostanze stabilizzanti in grado di mantenere Grosse particelle, Cluster e Scorie in sospensione.
Riassumendo, dipendentemente dal prodotto ottenuto, o diventato col passare del tempo, potremo avere contemporaneamente diversi tipi di popolazioni: Ioni dispersi, oltre a Particelle, Cluster, agglomerati di Cluster, vere e proprie scorie anche visibili ad occhio nudo.
E' possibile che un prodotto sia formato da molti ioni e molte particelle di dimensioni anche piccolissime, persino inferiori al nanometro, ma assumere un colore da giallo pallido a marrone per la sola presenza di una ristretta minoranza di grosse particelle e/o grossi Cluster.
Da qui alcune aziende produttrici di Colloidi aventi un colore dal giallo al marrone che fondano il loro business sulla dichiarata ed incompleta documentazione atta a dimostrare la dimensione delle particelle inferiori al nanometro, ma mentendo spudoratamente affermando che quando il prodotto è formato prevalentemente da particelle anche se inferiori al nanometro questo dovrà essere inevitabilmente colorato, anche marrone pur avendo una limitata densità di poche decine di nanometri. Ripeto ciò è assolutamente falso e tali falsità sono divulgate al solo scopo di diffondere i loro 2 slogan sul quale basare il loro marketing: 1) guardate le analisi prodotte da questo laboratorio indipendente "il nostro prodotto ha le particelle più piccole di tutti, quindi è il prodotto migliore di tutti!"
In sintesi, la loro teoria tutta di dimostrare, consiste nella affermazione che più piccole sono le particelle, maggiore è la loro dimensione della superficie totale esposta, e per via di questo solo dato tale affermazione corrisponde inequivocabilmente ad una maggiore efficacia...questo in realtà è solo un dato da considerare, non è il solo e nemmeno il più importante. Il dato più importante è la stabilità degli Ioni, delle particelle e degli stessi Cluster. Infatti le Particelle, tanto più sono piccole, tanto più sono facilmente inibite nella loro efficacia antimicrobica, sia per la progressiva diminuzione della carica elettrica che le sospende nel liquido sia perché più facilmente le porta ad aggregarsi ad altre sostanze pesanti destinate a precipitare sul fondo. Nei prodotti commerciali determinate sostanze vengono aggiunte proprio allo scopo di rallentare la tendenza alla agglomerazione anche dopo la produzione.
Quali fattori determinano la destabilizzazione
I fattori che determinano la destabilizzazione dell'Argento Colloidale e che ovviamente peggiorano con il tempo sono:
Corretto impiego del Conduttivimetro/Densimetro e come interpretare i valori misurati.
Il "Conduttivimetro" che viene fornito con il Kit Generatore Look, erroneamente denominato "Densimetro" non fornisce una misura precisa in genere per qualsiasi soluzione, compreso dell'Argento Colloidale, quello a prevalenza Ionico in particolare.
Metodi di Stabilizzazione obsoleti.
Il più antico e comune metodi di stabilizzazione è quello di associare l'Argento Colloidale alle Proteine che ha dato luogo a prodotti ormai quasi scomparsi ma ancora presenti nella Farmacopea Ufficiale e nel catalogo di alcuni distributori farmaceutici, definiti con diversi nomi: Argento Proteinato,Vitellinato, Lattato, Caseinato. Nel passato aveva un senso associare l'Argento Colloidale alle proteine in quanto i metodi di produzione a quel tempo davano luogo a particelle di notevoli dimensioni e di conseguenza una limitata carica elettrica (Potenziale Z), per cui lasciate a sé sarebbero precipitate sul fondo in breve tempo. L'associare le Particelle grossolane a proteine molto grandi e leggere quindi per loro natura in grado di rimanere perennemente in sospensione nel liquido, aveva lo scopo di impedire alle particelle stesse di precipitare. In ogni caso questi materiali sono di scarsa efficacia e scarsa stabilità, fra i metodi attuali di produzione e di stabilizzazione si ottengono prodotti assai più stabili ed efficaci. L'Argento Proteinato, Vitellinato, Lattato, Caseinato...non hanno più motivo di esistere.
Un altro metodo per disporre di un Argento stabilizzato è quello di impiegare Nitrato d'Argento, un sale molto usato nel passato, oggi poco diffuso, ma ancor oggi presente sia nella Farmacopea Ufficiale, sia nel catalogo di alcuni distributori farmaceutici.
Veniva impiegato per solo usi esterni perché molto tossico, ma aveva anche il difetto di macchiare di grigio/nero la pelle, ed anche come collirio, specie negli occhi dei neonati immediatamente dopo il parto per evitare possibili infezioni agli occhi.
Al giorno d'oggi non ha più motivo di esistere né di essere impiegato. Qualunque Argento Colloidale anche prevalentemente Ionico, anche di mediocre qualità è molto più efficace e senza controindicazioni.
Pagina aggiornata il 27/09/2017 silver